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Il Mattino: Finmek, aperto fascicolo d’indagine in Procura

Finmek, chiamati tutti i risparmiatori

il mattino di Padova — 28 settembre 2004   pagina 20   sezione: CRONACA

Sono poche le speranze per chi ha investito in obbligazioni Finmek. E’ praticamente certo che l’azienda tecnologica con sede in zona industriale a Padova, dichiarata insolvente dal tribunale lo scorso 6 maggio e ormai da mesi in amministrazione controllata, non riuscirà a restituire il capitale di 150 milioni di euro alla scadenza del prestito, prevista per il prossimo 3 dicembre.
I risparmiatori che hanno acquistato il titolo e che non hanno sfruttato la possibilità – peraltro poco vantaggiosa – di rivenderlo al 30% del suo valore qualche mese fa, ora rischiano di dover affrontare un lungo procedimento per riavere indietro almeno una parte dei soldi investiti. Ieri le banche hanno cominciato a distribuire alle proprie filiali una circolare con la quale si invitano i titolari di obbligazioni Finmek a presentarsi agli sportelli per inoltrare una «domanda di insinuazione al passivo», ossia per iscriversi alla lista di quanti attendono un rimborso dalla società. In attesa ci sono i risparmiatori ma anche Generali, che attende 23 milioni di euro di obbligazioni, diversi fornitori e i dipendenti del gruppo in crisi (210 nella sede di Padova, in cassa integrazione) che non hanno ancora ricevuto le ultime tre mensilità. Per i risparmiatori è un crack del tutto simile a quello Cirio. Le obbligazioni Finmek, per un valore di 150 milioni di euro, erano state collocate l’8 novembre 2001 tramite le banche. Erano prive di rating, ossia di valutazione del rischio, quindi un investimento tutt’altro che sicuro. Però allettante, visto che prometteva una cedola con interessi del 7%. Il problema, per chi ci ha osato, è che l’azienda ha cominciato a trovarsi in difficoltà già dal 2002, quando i 300-400 milioni di fatturato annuo non sono più bastati a far fronte ad un indebitamento crescente.
L’azienda, pur avendo clienti forti come Alcatel, Ericsson, Siemens e Stream, si è trovata presto in una condizione di palese difficoltà, tanto che la Kpmg – società di revisione dei bilanci di fama mondiale – il 28 maggio 2003 dichiarava l’impossibilità di esprimere un giudizio sul bilancio 2002. A quel punto la sorte dell’investimento era già segnata. Ora che l’esito sembra scritto, con il default di Finmek, è già tempo di recriminazioni e carte bollate. Le obbligazioni Finmek non dovevano essere collocate tra risparmiatori tradizionali come è poi avvenuto. Per questo, forti del codice di intermediazione finanziaria, le associazioni dei consumatori apriranno un’azione legale contro le banche che non hanno messo in chiaro l’altissimo rischio dell’investimento.
Nei giorni scorsi l’Adusbef, associazione che tutela i consumatori soprattutto sul fronte finanziario, aveva lanciato l’allarme per quattro casi di crack stile-Cirio. Nella lista anche quello della Finmek. Dopo la pubblicazione della notizia, il presidente regionale Fulvio Cavallari è stato convocato dalla Procura di Padova. Ieri Cavallari, raggiunto telefonicamente, ha detto di non voler commentare gli ultimi sviluppi.
Ma qualche notizia in più arrivano dal dossier che la consulente finanziaria indipendente Tiziana Pinaffo ha consegnato all’Adusbef nei giorni scorsi. Lo studio dell’esperta sui bilanci rileva che «è presumibile un inadempimento alla risoluzione del debito di Finmek Internationale di 150 milioni di euro in scadenza il 3 dicembre prossimo». (Cristiano Cadoni)

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