Annullati 351.000 euro di interessi e derivati swap su conto corrente: il credito della banca trasformato in un debito verso l’azienda. Trib. Treviso
Tribunale di Treviso
Causa R.G. n. [omissis]/14
Giudice Dott. Andrea Valerio Cambi
La causa bancaria riguarda un rapporto di conto corrente, affidato per varie centinaia di migliaia di euro, e ingenti addebiti illegittimi per interessi e flussi su derivati swap (IRS).
Rispetto ai 235.000,00€ di saldo passivo calcolato e preteso dalla Banca, la CTU ha confermato che il saldo di conto corrente era viziato da 351.000,00€ circa di addebiti illegittimi.
Questa circostanza comportava a beneficio dell’azienda non solo l’annullamento del debito imputato dall’istituto, pari a -235.000,00€ circa, ma anche la trasformazione del saldo di conto corrente da passivo ad attivo per +116.000,00€ circa.
Un risultato importante, soprattutto se si considera che prima del contenzioso la posizione era stata a lungo oggetto di trattative extra giudiziali, ovvero in pratica al di fuori dei tribunali, nelle quali la banca esigeva dall’impresa il pagamento di 200.000,00€ circa e firma di un documento di manleva rispetto ad ogni eventuale ripercussione futura verso l’istituto stesso.
Sulla base delle perizie tecnico bancarie redatte dallo Studio Pinaffo, usate con abilità dagli avvocati difensori, l’impresa si era invece tutelata presso il tribunale, contestando con efficacia le cospicue somme pretese dalla banca ed ottenendo l’istruzione della CTU – Consulenza Tecnica d’Ufficio.
La CTU accertava dunque che le contestazioni sollevate dall’azienda erano corrette, confermando che il saldo di conto corrente preteso dalla banca era illegittimo, poiché gravato da ingenti addebiti non dovuti per flussi su derivati swap, i quali avevano a loro volta cagionato anatocismo e capitalizzazione illegittima di nuovi interessi e competenze non dovute.
A poco-nulla era valsa la tenace difesa della banca, la quale si era dotata di consulenti tecnici in trasferta da Milano ed avvocati dai nomi blasonati: infine non solo il credito vantato dalla banca era svanito, ma si era addirittura trasformato in un debito verso il cliente di ben 116.000,00€.
Attualmente, secondo le informazioni fornite allo Studio Pinaffo, il procedimento è ancora in corso ed in attesa di sentenza a breve.
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