Usura bancaria. Annullati interessi passivi dal conto corrente per 454.000 euro. Irregolarità contrattuali. CTU Tribunale Padova

La Consulenza Tecnica d’Ufficio ha accertato usura bancaria, irregolarità contrattuali e confermato il risarcimento chiesto sul conto corrente

 

Usura bancaria. Il CTU nominato dal Tribunale di Padova, e chiamato a svolgere alcuni accertamenti econometrici su tre rapporti di conto corrente ed usura bancaria, accoglieva ampia parte delle osservazioni e impostazioni tecnico-giuridiche proposte dalla Dott.ssa Tiziana Pinaffo a favore del proprio cliente in veste di CTP – Consulente Tecnico di Parte.
Il consulente del giudice giungeva a quantificare una somma pari a circa 454.000,00 euro a favore del correntista, accertando tra le varie il superamento delle soglie d’usura bancaria.

Prima di ciò, nel 2014, dopo alcuni falliti tentativi di conciliazione e mediazione con l’istituto, il correntista – tramite il proprio legale e prima ancora mediante l’ausilio di una perizia econometrica redatta dallo Studio Pinaffo – si era visto costretto ad avviare una causa contro la banca per rapporti di conto corrente operativi sommariamente nel periodo 2000-2012.

I conti corrente in alcuni casi presentavano ancora un saldo pendente passivo per circa -100.000,00 euro totali.

Venivano contestate le debenze pretese dall’istituto verso il titolare dei conti corrente, in particolare: gli interessi passivi applicati dalla banca, le commissioni di massimo scoperto, le spese, le valute, l’anatocismo (capitalizzazione illegittima), l’usura bancaria ed altri elementi. Veniva chiesto il risarcimento degli interessi e competenze pagati in eccesso, oltre a spese legali e peritali.

Il Tribunale di Padova riteneva fondate le lamentele esposte ed istruiva una CTU tecnico-contabile ai fini di accertare l’usura bancaria ed i vari reclami. Il CTU era chiamato a quantificare le somme contestate dal cliente.

L’istituto, come oramai di rito, si opponeva invece alla disposizione di CTU, la quale veniva comunque avviata su ordine del giudice.

Nel corso della CTU la Dott.ssa Pinaffo contestava poi anche i contenuti dei contratti esibiti dall’istituto, varie lacune ed irregolarità pattizie: il consulente nominato dal giudice in effetti riconosceva la sussistenza di varie anomalie e procedeva all’annullamento degli interessi, competenze, spese addebitate dalla banca ed invalidando l’anatocismo per larga parte dell’arco temporale dei rapporti.

Il CTU confermava poi anche il superamento delle soglie d’usura bancaria su ampia parte dei trimestri di conto corrente, laddove – ai fini del calcolo del TEG Tasso Effettivo Globale applicato dalla banca sui conti corrente – il consulente del giudice concordava con buona parte delle osservazioni esposte dalla Dott.ssa Pinaffo in base alle norme sulla capitalizzazione ed individuazione del monte capitale separato dal monte interessi.

Il consulente del giudice dunque ricalcolava i numeri debitori epurando i saldi da effetti anatocistici diretti e valute differite, ai fini di un più corretto confronto tra capitale ed interessi nel calcolo del TEG (così come richiesto dalla legge 108/96 in materia di usura bancaria e art. 644 c.p.).

Nell’insieme il CTU confermava la correttezza delle contestazioni esposte nella perizia tecnica di parte redatta dallo Studio Pinaffo ad introduzione della vertenza, giungendo così a stornare illegittimi addebiti perpetrati dalla banca per somme pari a circa 454.000,00 euro, rideterminando i saldi di conto corrente a favore del correntista.

A questo stadio del contenzioso, il correntista dunque non solo vedeva annullare il debito a lui imputato, ma si trovava a vantare un cospicuo credito nei confronti della banca. Alla data in cui si scrive (ndr – gennaio 2017), secondo le informazioni fornite allo Studio Pinaffo, il procedimento è ancora in corso e prossimo alla conclusione.

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