21
Giu
2006
Bond Arena: intervista a Tiziana Pinaffo su Il Mattino
Intervista alla Dott.ssa Tiziana Pinaffo sull’insolvenza delle obbligazioni Arena
Il mattino di Padova — 21 giugno 2006 pagina 17 sezione: CRONACA
I bond Arena si incassano solo nel 2011
Con la puntualità tipica del piccolo risparmiatore attento ai suoi conti, ha telefonato a Friulcassa (gruppo S.Paolo), per sapere quando avrebbe incassato il rimborso dei bond Arena comprensivi degli interessi maturati che aveva comprato 5 anni prima, con cedola annua del 7% e una durata quinquennale. Non potrà assolutamente incassarli, è stata in sostanza la risposta. Almeno ora. L’unica «alternativa», si fa per dire, è aderire ad un’offerta pubblica di scambio rinegoziata in parte in danaro, in parte in azioni ordinarie di nuova emissione del gruppo Roncadin con rimborso al 2011. Una bella botta per il piccolo risparmiatore che ha chiesto aiuto all’Adusbef regionale (l’Associazione difesa utenti servizi bancari), presieduta dall’avvocato Fulvio Cavallari. E che non si è ritrovato da solo in un guaio più grande di lui: in tanti hanno acquistato obbligazioni del gruppo alimentare che nel 2004, successivamente all’emissione di quei bond, si è integrato con il gruppo Roncadin arrivando a costituire il nuovo colosso Agria (ex Arena)-Roncadin.
Un colosso fragile come la cartapesta considerando la nota trasmessa ad Adusbef Veneto da un analista finanziario di fiducia, Tiziana Pinaffo: «Il bond emesso nel Lussemburgo da una società controllata del gruppo Arena, attivo nel settore alimentare, sarebbe rimasto insoluto: ci sono giunte segnalazioni secondo cui né capitale né interessi sarebbero stati rimborsati alla scadenza ultima del 15 giugno scorso. Secondo le prime analisi – prosegue la nota – il bond sarebbe privo di rating e il corso dell’obbligazione avrebbe subito consistenti oscillazioni al ribasso negli ultimi anni, quotando notevolmente al di sotto del valore nominale del titolo: si vocifera la proposta da parte della società di uno riscadenziamento del prestito al 2011, tuttavia l’attuale condizione patrimoniale del gruppo non consente di auspicare per il meglio».
Prestito che si allunga: è una certezza concordata con la benedizione di Consob (la Commissione nazionale per le società e la borsa) che il 13 giugno scorso ha autorizzato la pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta in opzione ai titolari delle obbligazioni Arena non liquidate. Un’operazione per la ristrutturazione del debito sicuramente ambiziosa, supportata dalle banche e indispensabile per superare – spiegano fonti Consob – più che una crisi incombente, una grave difficoltà da cui il gruppo starebbe allontanandosi.
Una via d’uscita per i detentori dei titoli Arena collocati sul mercato per 135 milioni di euro al 7% contro il 4,81% di titoli di Stati come i Btp. Non avevano rating e gli investitori, fondi e banche, li hanno distribuiti alla clientela individuale. Poi problemi gestionali determinati dalla fusione e soprattutto la batosta provocata dall’influenza aviaria, che ha calpestato il settore avicolo nazionale con la drastica contrazione di domanda e consumo di polli: tutto si è tradotto in un brutto contraccolpo per Arena-Roncadin. E di riflesso per i piccoli risparmiatori-obbligazionisti. I tempi però stringono. Solo il 15 giugno – rilevano fonti del Gruppo San Paolo – l’istituto bancario ha ricevuto comunicazione che, relativamente al prestito obbligazionario Arena, era stata indetta un’assemblea per domani a Londra: all’ordine del giorno eventuali modifiche sul rimborso e il pagamento degli interessi.
Ma la votazione su tale proposta scadeva il 16 giugno alle 17: appena 24 ore a disposizione degli obbligazionisti. «Il problema – si rileva – è che la comunicazione è stata scaricata sul sistema bancario che ha il deposito delle obbligazioni». Sarà. Ma intanto i risparmiatori si chiedono: che fare?
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