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Contenziosi bancari e perizie econometriche: come difendersi dai consulenti-truffa

Perizie econometriche a basso costo, remunerazione sul recupero a percentuali esorbitanti, risultati scarsi o disastrosi

Come difendersi da consulenti-truffa, predoni degli indebitati che esigono mandati “in bianco” per recupero interessi illegittimi, strutture “all-inclusive” che impongono consulenti e professionisti scarsi, obbligano a penali di recesso dal mandato.
Difendersi dalla banca è possibile e concreto, ma solo con professionisti veri.

 

 

Consulenti-truffa. Molte sono le tipologie di truffa perpetrate ai danni degli utenti che cercano di tutelarsi dal sistema bancario per contestare interessi di finanziamento, debito bancario, anatocismo, usura bancaria ed altre anomalie.

La perfidia dei “predoni degli indebitati” non ha limiti: il fenomeno cresce ed i sistemi adottati per il raggiro sono molteplici e variegati, così come gli obiettivi dell’inganno.
Questo sistema truffaldino danneggia gli utenti del sistema bancario, ostruisce la giustizia (tribunali intasati di cause insussistenti, suscitando la severità dei giudici) ea appesantisce il lavoro dei professionisti seri, i quali devono spendere tempo prezioso per spiegare a clienti ed utenti la realtà rispetto alle distorte informazioni ricevute da consulenti truffaldini.

Noi dello Studio Pinaffo siamo iscritti all’Albo dei CTU – Consulenti Tecnici d’Ufficio del Tribunale di Padova: abbiamo dunque un’ampia visione del fenomeno, vediamo infinite casistiche e ripercussioni presso vari tribunali italiani.
Pubblichiamo informazione non solo per la tutela di utenti bancari e della nostra professione, ma anche in veste istituzionale: infatti ricopriamo non solo ruoli di consulenti tecnici di parte, ma anche ruoli d’ufficio per conto dei tribunali stessi (dunque al di sopra delle parti).
Generalmente nel ramo dei contenziosi bancari, possiamo distinguere due maggiori gruppi di strutture di consulenza di poco pregio:

  • Alcuni consulenti ambiscono solo a vendere una perizia a basso costo, incassare una parcella senza alcuna effettiva assistenza all’utente: infatti poi queste perizie econometriche in genere risultano insostenibili e dunque non producono alcun risultato.
    L’utente avrà dunque buttato i soldi dell’analisi bancaria e con molta probabilità abbandonerà ogni contestazione, avvilito dal pesante rifiuto di risarcimento da parte della banca.
    Questa tipologia di truffatori tenta di carpire la clientela attraverso siti online, ricchi di false promesse e nessuna prova delle loro capacità.
  • Altre strutture “All inclusive”, quelle che dicono “pensiamo a tutto noi”, propongono servizio di consulente più avvocato (imposto) a fronte di percentuali esorbitanti sulle somme recuperate. Buona parte di questi improvvisati consulenti chiedono un fondo spese iniziale per svolgere perizie a basso costo (quasi mai rilasciate in copia al cliente) ed al contempo esigono la firma di un mandato per il pagamento di una percentuale piuttosto consistente sulla somma recuperata o sull’asserito vantaggio procurato al cliente.
    Queste strutture dozzinali ambiscono a conseguire “un” generico risultato: non “il” risultato migliore per il cliente. Ecco perché la percentuale del compenso viene pretesa in misura così elevata (in genere dal 25% al 40%).
    Considerate che le tariffe forensi degli avvocati prevedono una percentuale di remunerazione che va in genere dal 10% in giù: ovvero maggiore è la cifra da recuperare (o l’entità della controversia) e più si abbassa la percentuale prevista dal tariffario dell’ordine degli avvocati. Meditate gente …
    Questi professionisti puntano solo a contestare in maniera superficiale e ridotta alcune anomalie finanziarie più diffuse, sperando che “tra i molti pesci, qualcuno cada nella rete”: il fondo spese servirà loro come ricompensa base e verrà spartito in circa quattro parti (poco interessate al vostro problema finanziario).
    La perizia dovrà essere a basso costo (parte 1), il compenso per l’avvocato altrettanto (parte 2 … dunque molte volte questi casi vengono affidati a legali poco esperti, che accettano di essere sotto pagati), una quota verrà data al procacciatore d’affari che ha intercettato il cliente (parte 3) ed infine la parte più ampia del fondo spese rimarrà nelle tasche della struttura che ha coordinato tutto il sistema.
    Qualche volta la struttura riesce a recuperare la punta dell’iceberg rispetto al danno realmente patito dal soggetto indebitato, altrimenti il vostro fondo spese sarà servito loro per lauta ricompensa a fronte di un servizio per voi scadente.
    Altre volte ancora questi consulenti inesperti si azzardano a fare causa alla banca attraverso perizie scarse ed avvocati poco esperti: talvolta non solo viene persa la causa contro l’istituto con condanna al pagamento delle spese legali della banca, ma il tribunale imputa anche una sanzione per lite temeraria (questo avviene soprattutto se la perizia si dimostra scarsa, facendo ritenere al tribunale di aver intentato causa sulla base di presupposti di contestazione inesistenti o pretestuosi).

Come difendersi dai consulenti truffa se volete fare causa alla banca

Dato il fenomeno crescente dei cosiddetti consulenti-truffa nei contenziosi bancari, ecco allora alcuni consigli utili per tutelarvi.

Tenete sempre presente che per fare causa alla banca con successo e ridotti rischi, la soluzione migliore è scegliere in prima persona sia un bravo legale che un consulente tecnico altamente esperto: diffidare sempre dei professionisti o delle strutture che vogliono imporvi altri professionisti o consulenti (nella maggior parte dei casi si annidano gravi conflitti di interessi a svantaggio dell’utente o perizie scarse). Per trasparenza la scelta deve competere sempre e solo al cliente finale.

Considerate che alla maggior parte dei “consulenti-truffa” interessa incassare una parcella a vostre spese: per questi professionisti contano poco il risarcimento o il risultato per il cliente. L’obiettivo per questi consulenti “è vendere la perizia” o la consulenza tecnica. Diffidate dunque da perizie dal costo particolarmente basso, anche se vi promettono alta qualità.
Per svolgere una perizia econometrica efficace serve uno sforzo molto ampio e competenza altamente specializzata: se la perizia bancaria costa poco, significa che vale poco.
Nella maggior parte dei casi il risultato prodotto in termini di recupero degli interessi, sarà nullo o molto scarso: viceversa i rischi di causa saranno elevatissimi, con pericolo di dover pagare spese legali alla controparte o sanzioni per lite temeraria.

Se la vostra azienda viene contattata da un procacciatore o da una struttura di consulenza dalla dubbia fama (o neonata), prima di assumere impegni o conferire mandati, cercate sempre di accertare la reputazione e la serietà dell’organismo di consulenza.

Raccogliete informazioni dal web, presso il vostro legale di fiducia o il vostro commercialista, andate a parlare di persona presso la sede ed esigete per iscritto che vi vengano indicati i nomi dei referenti (avvocato e consulente) che andranno a seguire la vostra pratica.
Se si tratta di sconosciuti o soggetti che destano sospetto in relazione alla propria competenza o facili promesse, fate un favore alla vostra azienda ed allontanatevi senza indugio.

Diffidare delle strutture neofite ed improvvisate che si propongono mediante sollecitazione attraverso promotori o venditori, magari con conferenze o incontri presso terzi, promettendo la trattazione della causa gratuitamente a fronte di una lauta percentuale solo alla fine (di solito tra il 20-25% ed il 40% sulla somma recuperata).
Infatti questo tipo di strutture chiedono una grossa percentuale sulle somme recuperate proprio perché l’obiettivo primario è chiudere la posizione con transazioni talvolta repentine ma molto svantaggiose per il cliente: rispetto all’effettivo valore della vertenza, le somme recuperate risultano molto inferiori!

 

Recupero di interessi bancari inesistente: oltre al danno, la beffa

Il recupero degli interessi bancari da parte di questi consulenti di poco pregio è statisticamente scarso. Giusto per dare un parametro pratico: rispetto ad 1.000.000 di euro di interessi illegittimi corrisposti dal correntista e potenzialmente contestabili alla banca, giunge notizia di transazioni effettuate per il recupero di appena 100.000 euro (ovvero appena un decimo!), di cui mediamente il 20-40% va alla truffaldina società di consulenza di turno: in questo modo l’azienda malcapitata rientra solo una ‘pipa di tabacco’ rispetto al proprio potenziale, senza più poter agire per la differenza (vengono firmati accordi transattivi vincolanti e definitivi).

Questo accade a chi firma mandati di tutela e consulenza “in bianco”: qualcun altro deciderà dei vostri soldi e della vostra situazione finanziaria, senza interpellarvi.
Non fidatevi di chi millanta soluzioni facili, dei “facciamo tutto noi, lei non si preoccupi!”: sono truffe. Affrontare un contenzioso bancario non è operazione da prendere alla leggera: è necessario farsi seguire da consulenti capaci, esperti e trasparenti.

Diffidate di chi propone la trattazione gratuita della vertenza con percentuale solo ‘alla fine’: spesso si rivela uno specchietto per le allodole ed una volta avviati i rapporti, vengono chieste somme a copertura di vari costi con una moltitudine di pretesti, senza infine produrre i risultati promessi.

Diffidate anche di chi promette molti vantaggi a fronte di bassi costi e minimizzando i rischi: sono promesse fasulle e poco realistiche. Fare causa alla banca è un’operazione che richiede competenza altamente specializzata.

Lavorare gratis può rappresentare un incentivo per la struttura truffaldina a chiudere la vertenza più rapidamente per incassare la percentuale e rientrare delle inevitabili spese: tuttavia ‘presto e bene’ sono due termini che poco si conciliano.

Infatti significa molto spesso svendersi e recuperare appena la punta dell’iceberg, quando si tratta di posizioni debitorie saldate ed estinte.
Ma non tutte le situazioni si prestano a poter essere trattate con la modalità della percentuale finale sugli importi restituiti, perché a volte si tratta di riuscire solo a ridurre l’indebitamento del soggetto: in questi casi i consulenti inesperti, una volta realizzata la circostanza sfavorevole, inizieranno ad accampare vari pretesti per chiedervi soldi, ed in assenza di copertura delle parcelle, abbandoneranno a sé il vostro caso.

 

Attenzione ai rischi di soccombenza o sanzioni per lite temeraria

Inoltre se il contenzioso si tramuta in causa presso un tribunale, se la vertenza non è supportata adeguatamente e da fondati motivi – ovvero perizie tecnico-finanziarie di spessore matematico e argomentazioni tecnico-giuridiche rilevanti – si rischia di perdere la causa ed essere penalizzati dalle spese di soccombenza (ovvero essere condannati al pagamento delle spese legali anche della controparte).
In ogni caso se la posizione della Vostra Azienda presenta situazioni debitorie critiche (rapporti ancora in essere con situazioni a debito), necessita di professionisti specializzati e competenti che sappiano intervenire tempestivamente, tutelando adeguatamente l’Impresa dalle azioni di rivalsa della Banca (decreti ingiuntivi, atti di precetto, revoca affidamenti, messa in sofferenza, segnalazione in Centrale Rischi Banca d’Italia con conseguente difficoltà di reperimento nuovi finanziamenti, etc.), così da evitare la messa in liquidazione dell’azienda, l’asta giudiziaria su beni oggetto di ipoteca o, peggio, il fallimento.

Se vi accorgete di essere inciampati in una società di consulenti di dubbia capacità, non esitate a revocare i mandati per iscritto (raccomandata a/r) ed a farvi restituire tutta la documentazione, rivolgendovi ad uno studio serio in vostra tutela.
Se necessario contattate un legale di vostra fiducia, anche per ottenere la restituzione delle somme pagate per consulenza e servizi legali mai ricevuti.
Non vale la pena aggiungere danno ad altro danno: anche se sono stati versati importi a titolo di acconto (in alcuni casi alcune migliaia di euro), non conviene rischiare le sorti ed il futuro dell’intera azienda con professionisti incapaci e truffaldini che non trattano adeguatamente e con diligenza le vostre posizioni.

Usate il buon senso e la prudenza.
Il suggerimento basilare è: diffidate delle facili promesse, della scarsa competenza e se fiutate qualcosa di poco chiaro, abbandonate queste strutture.

 


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Negli ultimi anni la consulenza finanziaria alle aziende in stato di difficoltà verso il sistema bancario ha visto emergere una serie di numerosi consulenti improvvisati, sedicenti società di consulenza ed affini