03
Gen
2004
Indagine sul carovita, pubblicati i dati dello Studio Pinaffo
Prezzi più pesanti dell’Istat
il mattino di Padova — 03 gennaio 2004 pagina 17 sezione: CRONACA
Prezzi e costo della vita «pesanti» a Padova. Lo sottolinea l’Adusbef, l’associazione difesa degli utenti specializzata nell’analizzare i dati ufficiali e “tradurli” in cifre meno lontane dalla realtà.
E’ il caso, in particolare, delle statistiche del Comune a beneficio dell’Istat: «L’analisi della tendenza generale dei prezzi evidenzia nettamente come il costo della vita a Padova sia stato per sei mesi di molto sopra la media nazionale.
Nel maggio 2003, la variazione a Padova era addirittura del 5,2% rispetto al 2,3% nazionale» sottolinea l’Adusbef, che contesta anche le comunicazioni ufficiali di palazzo Moroni. «Non sono pubblicate tutte le sotto categorie ossia 106 voci, ma soltanto il dettaglio di 59 voci rilevate, escludendo abitazione, acqua, energia, spese per la salute e istruzione. Dalle voci pubblicate emerge che tutte le categorie dei generi alimentari presentano marcati rialzi tendenziali (ortaggi più 11%, frutta 8,9%) così come abbigliamento e calzature ed i trasporti. E nel sito dell’Ufficio Statistica del Comune non risultano i dati della variazione nazionale di novembre (comunicati dall’Istat il 15 dicembre)».
E Tiziana Pinaffo, consulente e analista finanziario indipendente, aggiunge altre indicazioni dal punto di vista dei consumatori: «Da gennaio 1999 e per due anni, il confronto dei prezzi alla produzione e al dettaglio si mantiene nei limiti della norma. Poi la forbice si allarga fino ad una vera e propria “esplosione” da gennaio 2002. Con più che sensibili discostamenti nel settore agroalimentare, come abbiamo dimostrato analizzando i prezzi e i rincari lo scorso novembre. E vi sono anche settori commerciali in cui gli aumenti diventano esponenziali…».
Eppure i commercianti piangono il morto: «Dati ufficiosi, per il periodo natalizio, segnalano vendite record nel settore tecnologico ed una sorta di inatteso boom di acquisti negli ipermercati a ridosso di San Silvestro. D’altro canto, sembra sia andata male ai grandi magazzini meno popolari». (e.m.)
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