Tribunale Monza: banca esige 52.000€. Infine annulla debito e rimborsa 40.000€ all’azienda in transazione stragiudiziale

 

Tribunale di Tribunale di Monza, sezione distaccata di Desio

Causa R.G. n. […]/ 2011

Giudice Dr. A. Lombardi

 

L’azienda si era rivolta allo Studio Pinaffo al fine di far peritare il conto corrente, sospettando delle irregolarità.

Sulla base delle risultanze di tale consulenza tecnico-bancaria, nel 2011 la società aveva intentato causa alla banca: quest’ultima negava ogni responsabilità e chiedeva invece il rientro immediato del fido, ritenendo di dover riscuotere dall’impresa circa 52.000€ a saldo del conto corrente affidato.

 

La vertenza si manifestava piuttosto dibattuta.

 

Molto importante infatti si rivelava la fase di scambio delle memorie tra le parti in causa, prima di pervenire – mesi dopo – all’istruzione della CTU tecnico contabile disposta dal Tribunale.

 

Il legale dell’azienda, anche dopo la perizia introduttiva, aveva saggiamente richiesto l’assistenza continuativa dello Studio Pinaffo in occasione delle varie repliche alla controparte, cosicché era stato possibile contestare punto per punto tutte le obiezioni della banca, compresi molti dei contratti di conto corrente ed affidamento depositati dall’istituto.

 

Documenti che secondo lo Studio Pinaffo presentavano varie lacune ed incorrettezze sotto vari aspetti tecnici, contabili e giuridici: profili prontamente contestati in occasione di varie memorie tecniche integrative.

 

Nella formulazione del quesito posto al CTU, il Giudice aveva infatti tenuto conto delle varie obiezioni tecnico-giuridiche promosse, impostando la verifica in maniera completa ed esaustiva in ordine alle questioni di pertinenza all’usura, capitalizzazione illegittima, commissioni di massimo scoperto, nullità di interessi ultralegali e spese non correttamente pattuite.

 

Il CTU nella sostanza confermava la maggior parte degli esiti emersi dalla perizia redatta dallo Studio Pinaffo, giungendo a determinare un saldo finale di conto corrente a favore del correntista.

 

Infine nel 2013 giungeva notizia dalla società di una transazione stragiudiziale svolta con l’istituto, nella quale non solo il debito di 52.000€ risultava annullato, ma altresì la banca aveva rimborsato all’impresa 40.000€ per interessi illegittimamente riscossi nel corso del rapporto.